Il 5 aprile 2024, presso l’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione “Enrico Mattei” di Vieste, è stata ospite Rosaria Costa. Il suo nome è divenuto noto agli italiani a seguito della strage di Capaci, dove persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta: Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo. Vito Schifani, che aveva solo 27 anni il 23 maggio 1992, lasciò la moglie e un figlio di soli 4 mesi. Fu la vedova di Schifani a tenere un discorso pubblico durante i funerali di Stato, diventando ben presto il simbolo della lotta alla mafia e della libertà. Le sue parole sono ricordate come un esempio di lucidità, lotta alla mafia e libertà.
Vito Schifani aveva un panno bianco sul viso quando alla vedova fu permesso di vederlo. Dopo aver potuto accarezzare solo la sua mano, la vedova giurò che il figlio sarebbe diventato una persona eccellente, facendo di tutto per farlo crescere nella legalità. Oggi Antonio Emanuele Schifani è un giovane Capitano della Guardia di Finanza, autore del libro “La mafia non deve fermarvi”, edito da Rizzoli. Dopo la strage di Capaci, la vedova lasciò la Sicilia per trasferirsi in Liguria, dove iniziò una nuova vita.
Il suo appello agli uomini di Stato è chiaro: “Collaborate, fateci conoscere la verità se avete una coscienza”. Queste furono le parole della vedova Schifani in un’intervista a Rai Uno. La sua forza nel dolore richiama la morale degli uomini di Stato, esortando le forze dell’ordine a comportarsi in modo degno, evitando di sporcarne l’onore come hanno fatto in passato quelli che hanno tradito. L’invito a collaborare e a far emergere la verità, anche se a distanza di 32 anni sembra impossibile, poiché coinvolge troppe persone, alcune delle quali facevano parte dello Stato.
Preferendo non partecipare alle commemorazioni ufficiali a Palermo, la vedova Schifani predilige parlare ai giovani nelle scuole. “I ragazzi delle scorte” è un film realizzato per celebrare il trentennale delle stragi di Capaci e via D’Amelio, che mette in evidenza anche coloro che, in virtù del loro ruolo di agenti di scorta e protezione, spesso rimanevano nell’ombra.
Tiziana Vescera
Rassegna stampa
Articolo della testata giornalistica online l’Immediato: https://www.immediato.net/2024/04/06/strage-di-capaci-la-vedova-schifani-sul-gargano-stato-era-colluso-con-la-mafia-nessuno-mi-ha-chiesto-scusa/
Intervista a Rosaria Costa del giornalista Saverio Serlenga: